Biglio superiore 15 min.
Biglio sup. – Campiano 25 min. 1.07 km
Biglio sup. – Dozio (passando dall’Alpe) / (through Alpe) 54 minuti circa / minutes approx., 2.65 km
Biglio sup. – Dozio 36 minuti circa / minutes approx., 1.97 km
Biglio sup. – San Genesio 57 minuti circa / minutes approx., 1.71 km
Biglio sup. – Campiano – Veglio – Aizurro 1 ora circa / 1 hour approx., 3.05 km
IT
Biglio è una frazione geografica del comune italiano di Valgreghentino posta in posizione rialzata ad ovest del centro abitato.
Biglio, autonomo fino al 1927, è attualmente una piccola frazione di agricoltori sulle pendici di un monte. Dista pochi chilometri da Dozio. Gli abitanti sono ormai pochissimi. Biglio a sua volta si divide in Biglio bassa e Biglio alta. La festa si festeggia il 1º maggio con la celebrazione della Messa nella piccola chiesa locale.
Biglio fu un antico comune del Milanese.
Nel 1751 fu registrato come un villaggio di 100 abitanti, e nel 1786 entrò per un quinquennio a far parte della Provincia di Como, per poi cambiare continuamente i riferimenti amministrativi nel 1791, nel 1797 e nel 1798.
Portato definitivamente sotto Como nel 1801, alla proclamazione del Regno d’Italia nel 1805 risultava avere 127 abitanti. Nel 1809 il municipio fu soppresso su risultanza di un regio decreto di Napoleone che lo annesse per la prima volta a Valgreghentino, ma il Comune di Biglio fu tuttavia ripristinato con il ritorno degli austriaci. Nel 1853 risultò essere popolato ancora soltanto da 105 anime, salite appena a 121 nel 1871. La posizione defilata e collinare del villaggio ne causò il definitivo spopolamento ad inizio del XX secolo, tanto che nel 1921 si registrarono soltanto 92 residenti. Fu il regime fascista a decidere nel 1927 di sopprimere definitivamente il comune, unendolo nuovamente a Valgreghentino seguendo il precedente modello napoleonico.
Informazioni da Wikipedia
EN
Biglio is a hamlet of the Italian municipality of Valgreghentino, located in a raised position to the west of the inhabited center.
Biglio, independent until 1927, is currently a small hamlet of farmers on the slopes of a mountain, located a few kilometers away from Dozio. The inhabitants are now very few. In turn, Biglio is divided into Biglio Bassa and Biglio Alta. The feast is celebrated on May 1st, with a Mass in the small local Church.
Biglio was an ancient town of the Milanese area.
In 1751, it was registered as a village of 100 inhabitants and in 1786, it became part of the Province of Como for five years. It changed again the administrative references in 1791, 1797 and 1798.
Registered definitely under Como in 1801, at the proclamation of the Kingdom of Italy in 1805 it was reported to have 127 inhabitants. In 1809, the town hall was suppressed as a result of a royal decree by Napoleon, who annexed it for the first time to Valgreghentino. However, the Municipality of Biglio was restored with the return of the Austrians. In 1853, it was reported to be still populated by only 105 people, rising to just 121 in 1871. The secluded position of the village on the hill caused its definitive depopulation at the beginning of the XX century, so much so that in 1921 there were only 92 residents. In 1927, the fascist regime decided to suppress definitively the municipality, merging it again into Valgreghentino following the previous Napoleon model.
From Wikipedia
IT
L’oratorio dei SS. Giacomo e Filippo a Biglio è un edificio sacro molto antico. L’oratorio doveva essere restaurato e secondo Borromeo bisognava fare un pavimento in pietre e cemento, scrostare le pareti e intonacarle di nuovo con la calce. Alla finestra che guardava a mezzogiorno doveva essere aggiunto il riparo del vetro e delle reti, il soffitto e il tetto dovevano essere riparati mentre la porta laterale doveva essere murata con pietre e cemento. A causa della povertà della popolazione locale i lavori di ristrutturazione non sono stati conclusi. Gli unici beni attribuiti alla chiesa erano una pertica di campo e alcuni alberi di castagne intorno.
Nell’oratorio il parroco aveva il compito di celebrare una messa feriale alla settimana e gli abitanti del luogo dovevano versargli 40 lire all’anno.
Nei successivi decreti l’arcivescovo Odescalchi ordinò di cambiare la campanella rotta, di sostituire la pietra che copriva l’ossario con una migliore e di riparare la finestra. Nel caso in cui gli uomini di Biglio fossero impediti dalla loro povertà, dovevano essere raccolte delle elemosine in tutta la pieve di Olginate per le riparazioni.
La solidarietà dei fedeli si era fatta sentire, infatti negli anni successivi la chiesa si mostrava in discrete condizioni. Essa era coperta da una travatura soffittata e aveva un pavimento in mattoni, c’era un unico altare rivolto ad oriente. La sua sacra icona mostrava dipinta su tela le immagini della Beata Vergine Maria con il Bambino Gesù ed i santi Apostoli Filippo e Giacomo. Le due finestre erano munite di vetri e di reti in ferro, una di queste era di forma circolare e collocata sopra all’altare, l’altra aveva una forma allungata e si trovava sulla parete laterale di destra, verso mezzogiorno. Nella chiesa era stato scavato un sepolcro vicino alla porta, dove venivano tumulati i cadaveri dei bambini e degli adulti che qui desideravano essere sepolti. La campanella, che era sostenuta da due pilastrini in mattoni, era posta sull’angolo del tetto e la cordicella scendeva nell’oratorio sulla destra di chi entrava, vicino alla facciata. La sagrestia era stata edificata da pochissimo tempo e si trovava sul lato settentrionale dell’edificio. Infine era presente anche una volta in cemento. Le sacre suppellettili erano piuttosto scarse, ma pulite e ben custodite.
Informazioni da “Valgreghentino storia e tradizioni”
EN
The Oratorio of Saints Philip and James in Biglio is a very ancient religious building. The Oratorio had to be restored and, according to Borromeo, it was necessary to add a stone and concrete floor, scrape the walls and plaster them again with lime. Glass and net protection had to be added to the window facing south, the ceiling and roof had to be repaired, while the side door had to be bricked up with stones and concrete. Due to the poverty of the local population, the renovation works were not completed. The only assets attributed to the Church were a field rod and some chestnut trees growing around it.
In the Oratorio, the parish priest had to celebrate one weekday Mass and the locals had to pay him 40 lira a year.
In subsequent decrees, Archbishop Odescalchi ordered to change the broken bell, to replace the stone that covered the ossuary with a better one, and to repair the window. If the inhabitants of Biglio were too poor to provide for it, alms had to be collected throughout the parish of Olginate for the repairs.
The solidarity of the believers clearly showed: in fact, in the following years, the Church appeared to be in fair condition. It presented exposed ceiling beams and a brick floor; there was also a single altar facing east. The religious icon on canvas showed images of the Virgin Mary with Child Jesus and Apostles Philip and James. The two windows were fitted with glass and iron nets; the circular one was placed above the altar, while the elongated window was located on the right wall, facing south. A sepulcher had been laid out in the church near the door, for the corpses of children and adults who wished to be buried there. The bell, supported by two brick pillars, was placed on the corner of the roof; the rope would dangle into the Oratorio on the right of the entrance, near the facade. The sacristy had been built very recently and was located on the northern side of the building. Finally, there was also a concrete vault. The sacred furnishings were rather scarce, but clean and well kept.
Source: Valgreghentino storia e tradizioni – Valgreghentino, history and traditions
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